Barga diviene feudo della famiglia longobarda dei Rolandinghi nel IX secolo
ed in seguito farà parte del Marchesato toscano come libero Comune favorito
dalla contessa Matilde di Canossa, i cui privilegi verranno poi confermati
anche dall'Imperatore Federico I Barbarossa.
Nel XIII secolo Barga cadrà otto l'influenza di Lucca, nonostante l'aiuto della
Repubblica di Pisa e del Papa: i lucchesi distruggeranno le mura della città
per punire il contrabbando dei mercanti di Barga che rifornivano segretamente
i fiorentini di lana, seta e formaggio. In seguito alla morte di Castruccio Castracani,
Barga si sottoporrà volontariamente alla Repubblica fiorentina ottenendo l'esenzione
di molte gabelle e imposte.
Nel 1400 dopo l'assedio posto dal Piccinino, condottiero al soldo dei Visconti
di Milano e respinto grazie all'aiuto di Francesco Sforza, Barga vivrà un lungo
periodo di pace che terminerà solo con l'occupazione napoleonica. Tuttavia
l'adesione al Regno d'Italia causerà a Barga gravi danni economici per la perdita
dei commerci con gli stati limitrofi di Lucca e Modena che porterà ll'emigrazione
di molti dei suoi abitanti.